lunedì 17 febbraio 2014

Clavicembalo fiammingo 13

Somiere, tavola frontale, spina e fianchetto sono ormai incollati e fissati tra di loro con chiodi di legno. Qui un particolare che mostra i chiodi di legno tra somiere e spina. I chiodi di legno, in legno di quercia, hanno la punta arrotondata e rastremata per facilitare l'inserimento, ma il resto del fusto è a sezione quadrata. La dura quercia entra nel più tenero pioppo allargando il foro precedentemente praticato e sagomandolo appunto in forma quadrata. Gli spigoli che così mordono il legno migliorano la tenuta in due modi: dal punto di vista meccanico gli spigoli della sezione quadra del chiodo di legno si conficcano nel pioppo rinforzando così il giunto; il chiodo a sezione quadra lascia, entrando in un foro tondo, dei piccoli spazi in cui la colla può raccogliersi: in questo modo si evita che durante l'inserimento del chiodo nel foro essa venga asportata come accadrebbe con un chiodo a sezione tonda.


La spina, come il fianchetto, hanno già delle scanalature che serviranno per inserire le traverse basse. I clavicembali Ruckers mantengono la forma corretta mediante l'uso di traverse basse, a contatto con il fondo; e traverse alte, inchiodate sotto ai liner. Lo si vedrà meglio man mano che procedo con la costruzione.


Infine c'è il problema di curvare la fascia curva. Ho abbandonato l'idea di curvare col vapore o con l'acqua a freddo: si impiega troppo tempo (molte settimane con l'acqua a freddo, giorni col vapore) e soprattutto la curva così ottenuta non è stabile se non si incolla subito a qualche struttura fissa o al liner. In ogni caso, subito dopo aver tolto la curva dalla sua forma, essa si raddrizza in parte; perciò si curva sempre un po' più di quanto non serva. Tutto ciò rende imprevedibile la curva.
Ho invece usato il sistema che usano i liutai che costruiscono violini: il calore a secco. La fascia curva così ottenuta è perfettamente stabile perché non si raddrizza nemmeno di un centimetro dopo averla tolta dalla forma, e può restare in attesa per un tempo indefinito perché non si muoverà più. La fascia è perfettamente prevedibile perché man mano che si curva si può ogni tanto confrontare la curva che si è ottenuta fino a quel momento col disegno o con una guida preparata in anticipo. Inoltre la curva è utilizzabile fin da subito: dal momento in cui ho acceso l'attrezzo al momento in cui ho ottenuto la mia curva è passata meno di un'ora, considerando che quindici minuti sono risultati necessari a riscaldare bene il ferro.
Ho costruito la "forma" (in realtà non è una forma ma un dispositivo per riscaldare e curvare a mano) seguendo i consigli di:
Fabrizio Acanfora
William Jurgenson
Simone Esuperanzi
Li ringrazio tutti.

Inoltre ho naturalmente consultato anche al libro di Darryl Martin che ho segnalato qualche post fa, The art of making a harpsichord. La forma dell'attrezzo è molto simile a quella fotografata nel libro.

Ecco lo strumento per curvare:



Nell'ultima fotografia si può vedere la resistenza che ho usato per riscaldare il ferro. Nelle altre fotografie è inserita in posizione e se ne vede solo il manico col pulsante di accensione. Si tratta di una normale resistenza per griglia elettrica, da 2000 W. Per funzionare bene bisogna che sia posta molto in alto, il più vicino possibile alla lamiera curva, che deve ben riscaldarsi.

E qui infine la curva ottenuta, ancora troppo lunga, appoggiata a terra sul disegno per verificarne la corrispondenza (comunque non è necessaria una precisione al millimetro: anche le curve dei Ruckers originali sono tutte diverse tra di loro, anche di centimetri). Si possono notare dei punti più scuri, dove il legno si è riscaldato un po' di più. I Ruckers originali riscaldavano il legno davanti a un grande fuoco che addirittura carbonizzava il legno; lo strato carbonizzato poi doveva essere asportato, con un procedimento simile a quello usato nel mio progetto "Ruckers-Bonza" (http://harpsichordmaking.blogspot.it/2010/07/ruckers-augusto-bonza-3.html). In quel caso si usava appunto un lanciafiamme; il sistema col ferro caldo è altrettanto rapido e preciso ma lascia meno lavoro di pulizia dopo. In questo caso infatti si può addirittura evitare la pulizia o, se proprio si vuole, basteranno pochi colpi di rasiera.


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