Negli ultimi due anni ho lavorato a un’edizione critica
delle cantate su testi in napoletano scritte prima del 1750. L’edizione aspira
alla completezza ma è possibile che io abbia ignorato qualche composizione.
Le cantate condividono certamente lo stesso destino
dell’opera buffa, delle “commedeje pe mmuseca”, di cui ci è giunta la musica
solo in pochissimi casi (a un primo spoglio, si conserva la musica completa di
sole sette o otto opere sulle più di 150 eseguite dal 1707 al 1750). Ma mentre
delle opere abbiamo almeno i libretti che ci hanno consentito di studiarne i
caratteri generali, le cantate si trasmettevano solo sotto forma di musica
manoscritta: persa la quale non resta più alcuna testimonianza diretta. Si
spiega così perché di quella che fu una produzione sicuramente molto vasta oggi
restano solo tredici composizioni più un’altra di cui ci sono giunti i soli
versi.
Il motivo dell’edizione è duplice: il più importante è che
alcune delle tredici cantate meritano senz’altro il predicato di capolavoro
drammatico-musicale; altre restano appena sotto quel livello; ma anche le poche
residue, quelle “di scuola”, sono quantomeno gradevoli.
Il secondo motivo è che circa metà delle cantate sono state
registrate su disco o eseguite in concerto, generalmente da esecutori di somma
bravura. Ma i testi letterari non hanno ricevuto le stesse attenzioni che
l’esecuzione, e abbondano di errori, di incomprensioni, di cambiamenti
arbitrari dovuti appunto all’incomprensione del testo. Non è solo quindi il
testo cantato a presentare frequenti errori, ma anche le traduzioni dei libretti
di accompagnamento dei dischi o i programmi di sala sono intollerabilmente flagellate
da vere e proprie invenzioni, errori, e quindi da versi incomprensibili anche
quando l’originale napoletano è tutt’altro che oscuro. D’altra parte bisogna
pur riconoscere che tale scadente qualità delle traduzioni correnti nei
libretti di accompagnamento ai dischi ha una sua giustificazione nel fatto che
questi testi sono spesso effettivamente di difficile comprensione e – essendo
trasmessi solo in forma manoscritta diversamente dalle opere – talvolta portatori
dei classici errori dei copisti, cosa che naturalmente rende ancora più ardua
la traduzione.
L’edizione delle cantate su testi in napoletano costituisce
l’avvio di un progetto di più ampio respiro che spero possa concretarsi.
Rilegatura in tuta tela bordeaux con tassello sul dorso.
Stampato su carta Arcoprint Edizioni di Fedrigoni. Dimensioni chiuse 235 x 330
mm. Il prezzo richiesto, 55 euro, costituisce il mero rimborso delle spese di
stampa e di rilegatura. Il contenuto del volume potete leggerlo in una delle fotografie sotto.
Per ordinare il libro, per richieste, per commenti, o anche semplicemente per parlare di scuola napoletana e di dialetto napoletano (o lingua, se preferite), scrivetemi a harpsichordmaker@gmail.com.
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