lunedì 31 marzo 2014

Clavicembalo fiammingo 21

Dopo la settimana di vacanza ho finito di rifare ciò che avevo dovuto disfare e ho proseguito un po'.

A dimostrazione che le cose è meglio farle bene la prima volta, ho avuto altre disavventure. La più seria è che durante l'incollaggio della cordiera curva, essa è leggermente scivolata in avanti. Questo ha creato un piccolo spazio tra la cordiera curva e la cordiera di coda, cosa che non è affatto un problema: riempirò lo spazio ma non sarebbe necessario, Ruckers lo lasciava a bella posta. Poiché però l'altra estremità batte regolarmente contro il fianchetto, in un paio di punti la cordiera è rimasta lontana dalla fascia curva: in quei punti l'incollaggio è sicuramente difettoso e anzi in un punto si vedeva addirittura luce:


Ho anche pensato a scollare la cordiera, ma era un po' tardi perché mi sono accorto del problema solo dopo che la colla si era seccata. Scollare un pezzo lungo come la cordiera è una cosa lunga, noiosa e non facilissima, nonostante l'uso della colla animale a caldo. Ho perciò deciso di riparare l'errore. Lo faccio con più accorgimenti:
1. l'aggiunta di blocchetti sulle traverse superiori. Essi battono strettamente contro la cordiera e scaricano quindi il giunto tra cordiera e fascia di una parte della tensione, che viene in tal modo scaricata al blocchetto e dal blocchetto alla traversa.



2. L'aumento del numero di chiodi di legno. Ne prevedevo dieci o dodici, ne ho messi diciotto.

3. Prima di inserire i chiodi di legno ho riscaldato le parti con una pistola ad aria calda e poi ho colato dentro altra colla calda. Il calore e l'umidità della colla hanno liquefatto la colla dei centimetri immediatamente adiacenti, e quando ho nuovamente stretto con un morsetto la cordiera aveva riacquisito un po' di elasticità, avvicinandosi alla fascia. La luce è scomparsa ma non sono ancora soddisfatto.

4. Infine, inserirò degli spessori di legno intrisi di colla tra fascia e cordiera, forzandoli affinché entrino bene nello spazio.

Oltre i due punti citati, che sono quelli macroscopici, la parte inferiore della cordiera presenta qua e là un'aderenza non perfetta alla fascia. Questi distacchi hanno un'estensione verticale di non più di 5-6 mm, su un totale di 5 cm di altezza della cordiera, quindi non mettono in pericolo la tenuta. Però si tratta di una parte vitale della struttura, non possiamo permetterci distacchi in futuro. Anche senza pensare ad eventualità gravi come il distacco della cordiera, non ci si può permettere nemmeno di avere una cordiera troppo elastica localmente, perché questo avrebbe effetti molto negativi sulla stabilità dell'accordatura. Di conseguenza, mi rassegno all'idea che il giunto non sia venuto bene per via dello scivolamento in avanti avvenuto mentre incollavo, ma resta vigente la regola generale: nemmeno un centimetro di cordiera deve avere un incollaggio incerto.

 Qui la cassa con la struttura interna completata e messa temporaneamente da parte in verticale:



Intanto ho iniziato a preparare il fondo. Nei cembali fiamminghi, ma in generale in quasi tutti i cembali, il fondo è fatto in due parti, la parte anteriore e quella posteriore. La parte anteriore inizia dal fronte anteriore dello strumento e giunge fino a poco dopo la cava dei salterelli; ha la venatura del legno che corre da sinistra a destra per un ottimo motivo: il legno può allargarsi o restringersi a seconda delle condizioni di umidità, ma non può allungarsi o accorciarsi. Così tutta la parte dello strumento che comprende la tastiera, le guide e i registri, non ha modo di muoversi nel senso della larghezza del cembalo. In tal modo le distanze tra salterello e corda e tutte le regolazioni restano più stabili.
La parte posteriore corre a partire da dopo la cava dei registri e va fino alla coda, con venatura del legno che corre nel senso della lunghezza. Si vede bene nella foto sotto:



Le due parti sono già state giuntate ognuna per conto proprio; cioè sono state incollate assieme tante tavolette quante bastavano a raggiungere la larghezza richiesta (se cliccate e zoomate sulla foto si vede bene). Le due parti sono unite tra loro in modi diversi a seconda delle varie scuole nazionali: tenone e mortasa i francesi, idem gli italiani ma talvolta anche coda di rondine. I fiamminghi univano le due parti invece con un giunto che si chiama "giunto a becco di flauto", più noto nella versione inglese "scarf joint" che vi mostro nei prossimi post.
C'è un'altra differenza tra la parte anteriore e quella posteriore. La parte anteriore veniva solidamente incollata alle fasce e successivamente assicurata con chiodi di legno; quella posteriore invece non era incollata ma semplicemente assicurata con chiodi di legno. La differenza si spiega facilmente: tutta la parte del cembalo che va dalla tastiera fino a subito dopo i registri deve essere il più stabile possibile: di lì l'orientamento della venatura del fondo e il perfetto incollaggio del fondo alle fasce. Tale necessità non c'è invece per la parte posteriore.
Anzi, molti costruttori di oggi assicurano la parte posteriore addirittura con viti: l'obbiettivo è di poter facilmente asportare quella parte di fondo e poter così accedere all'interno nel caso di riparazioni. Per far ciò naturalmente anche le due parti di cui il fondo è composto non possono essere incollate tra di loro come invece dovrebbero. Deciderò successivamente, ma penso che preferirò attenermi alla tecnica storica.

mercoledì 12 marzo 2014

Clavicembalo fiammingo 20: correzione dell'errore, 3.

Ho incollato prima la fascia curva al fianchetto, poi la coda alla curva e infine coda e fascia dorsale insieme. Ho anche provveduto ad assicurare con i chiodi di legno tutti i giunti. A questo punto il perimetro del clavicembalo è nuovamente stabilito. Basterà ora incollare le controfasce per tornare esattamente a dov'ero prima dell'errore che ho commesso nella geometria dello strumento.

I giunti sono venuti bene dal punto di vista strutturale, perfino meglio della prima volta. Meno bene della prima volta, tuttavia, sotto l'aspetto estetico: un po' d'aria rovina la modanatura là dove la modanatura del fianchetto si incontra con quella della curva; e tra curva e coda vi è uno sfasamento di quota per cui la modanatura della coda è venuta un po' più bassa di quella della curva, creando uno scalino. Si vede tutto nelle foto che seguono. Le cose estetiche si aggiustano, l'importante è la solidità dei giunti e di quella sono sicuro. Esistono tuttavia degli accorgimenti che è bene prendere prima ancora di tagliare i giunti, se si vuole risparmiare il lavoro di rettificare in secondo momento. In particolare, avrei dovuto verificare prima che tutti i pezzi fossero perfettamente a squadro. Facile quando i pezzi sono ancora disassemblati, complicato quando sono già incollati: i fuori squadro che mi hanno danneggiato l'estetica dei giunti dipendono dal fatto che ho dovuto tagliare il fianchetto, la coda e la curva, e nel taglio lo squadro non è venuto perfetto.  Troppa fretta.

Ho usato, nel giunto tra fianchetto e curva e in quello tra curva e coda, chiodi di faggio anziché di pioppo. Non era necessario usare per i chiodi un legno più duro del legno dei due pezzi da giuntare, e anzi ho creato così un altro inestetismo: conficcando un chiodo a fondo, la sezione quadra ha spaccato il pioppo delle fasce. Si aggiusterà anche questo:





Qui si vede l'aria tra la modanatura del fianchetto e quella della curva. Il distacco riguarda solo i due centimetri superiori, quindi il giunto è più che solido, ma l'estetica ne risente.




Utile e facile sistema per tenere uniti i pezzi mentre la colla prende:


Il cembalo con le fasce tutte incollate.



Il giunto tra curva e coda è perfetto come il precedente.


Anche il giunto tra fianchetto e curva, nonostante il difetto estetico, è ottimo, migliore del precedente:


Altri viste: coda-dorso


Ancora coda - dorso visto dalla parte del dorso.



Il lato interno del giunto tra curva e coda:


Ora sospendo il lavoro per qualche giorno, riprenderò mercoledì prossimo.

martedì 11 marzo 2014

Clavicembalo fiammingo 19: si continua a correggere l'errore

Dovendo rifare la fascia curva, mi serviva un'altra tavola modanata, ma non ne avevo più e così ne ho dovuto fare una (sempre con lo scratch stock di cui ho già parlato in uno dei primi post di questo blog).



Ho curvato la tavola modanata e anche quello che diventerà il suo liner (in italiano: cordiera o controfascia). Sullo sfondo la vecchia curva con ancora attaccato un pezzo del fianchetto segato via:


Ho anche rifatto gli alloggiamenti nella fascia dorsale, nel fianchetto e nella curva per l'installazione delle traverse basse. Ho anche già installato le traverse basse tra fascia dorsale e fianchetto.



Ho poi rifatto il "giunto Ruckers" tra fianchetto e curva, e incollato la curva. Ho infine preparato la coda e mi accingo a incollarla. Le foto nel prossimo post; anticipo che questa volta la riuscita estetica dei giunti è meno soddisfacente. Si tratta solo di una questione estetica e quindi non è difficile correggere (ovviamente a clavicembalo finito non si vedrà nulla), ma è seccante lo stesso.

martedì 4 marzo 2014

Clavicembalo fiammingo 18: si inizia a rimediare all'errore

Eravamo rimasti che dovevo accorciare il fianchetto e dunque allungare la curva. Allungare la curva non si può, quindi dovrò rifarla; il fianchetto invece basta tagliarlo.

 Ho tracciato un segno con la matita dove dovrà venire il taglio. In questo modo il fianchetto sarà accorciato di 9 cm.


 Ho fissato una riga lungo il segno per avere una guida per il taglio. Non sarebbe strettamente necessario perché poi dovrò comunque rifinire e rettificare il taglio con la pialla, ma è meglio avere fin da subito un taglio abbastanza preciso.


 Ho tagliato, tenendo la sega non perpendicolare alla faccia della tavola ma un po' angolata, in modo da approssimare l'angolo dovuto per il "giunto Ruckers". Anche questo non sarebbe stato necessario, ma risparmia lavoro con la pialla dopo. Il segno di matita che si vede a sinistra del taglio non è quello originale ma un altro tracciato successivamente quando ho avuto un dubbio sulla miglior posizione del taglio.


 Ho tagliato anche la coda separandola dalla spina.


 Tagliate, dal lato della spina, anche le traverse basse, il cembalo è ormai separato: da un lato la curva, la coda e le traverse basse, ancora tutto insieme; dall'altro il fianchetto accorciato col somiere, la tavola frontale e la spina come si vede nella prossima fotografia. La curva e ciò che vi è ancora attaccato è messa da parte: sarà usata nel mio Ruckers che avevo iniziato tre anni fa.


Qui il triste stato del cembalo come risulta adesso. Nella spina si vedono incassati i quattro monconi residuo delle traverse basse. Li piallerò portandoli a filo e li lascerò lì a riempire le scanalature.


Il liner del fianchetto era stato montato ma non aveva ancora i chiodi di legno, così è ancora possibile scollarlo, accorciare anch'esso dandogli l'angolo giusto per incastrarsi col liner della curva e reincollarlo. Ho intriso d'acqua alcuni batuffoli di ovatta e li ho messi dove vedete nella foto di sopra lasciandoli tutta la notte e tutto il giorno d'oggi. La colla dovrebbe essersi ammorbidita abbastanza da permettere il distacco.


Mentre tagliavo cercavo ottimisticamente il lato positivo della disavventura, e mi è venuto in mente che così avrei potuto verificare de visu il comportamento dei chiodi di legno. Bene: il comportamento dei chiodi di legno è tale da rendermi assolutamente tranquillo per il futuro. Non c'è il minimo spazio tra essi e il legno circostante, non c'è eccesso di colla, niente. Nelle prossime fotografie si vede bene.




Programmi del prossimo futuro (a partire da oggi):
1. Praticare la modanatura su una nuova tavola che diverrà fascia curva. Forse farò nella stessa seduta anche le modanature che andranno sulla tavola frontale (queste però le monterò alla fine).
2. Curvare la tavola modanata che diventerà fascia curva.
3. Curvare il liner curvo e praticare dei sottili tagli per dargli elasticità (altrimenti non si adatta alla fascia).
4. Praticare nella spina, nel fianchetto e nella curva le otto scanalature che accoglieranno le quattro traverse basse.
5. Fare i "giunti Ruckers" e installare la nuova curva e la nuova coda.
6. Installare le traverse basse.





lunedì 3 marzo 2014

Clavicembalo fiammingo 17: geometria sbagliata, mezza cassa da rifare

Prima di tutto vi aggiorno sulla questione della toolbox: avevo deciso infine di non farla, e ieri ho perciò praticato nella spina l'apertura che permette l'accesso ai registri in caso di riparazioni e regolazioni. Avevo poi incollato e rinforzato il liner di tutte le fasce. In queste due foto si vede la finestra che permette l'estrazione dei registri: prima si disegna il profilo, poi si fora all'interno delle linee e infine si pareggia con gli scalpelli.




Sennonché, proprio quando ho deciso di staccare, ho dato un'occhiata complessiva con spirito critico e la distanza tra estremità posteriore del somiere e l'inizio della curva mi è sembrata eccessiva, sproporzionata, come avevo potuto non accorgermene prima? Ho misurato la lunghezza ipotetica delle ultime corde all'acuto:  il do con due tagli sopra il pentagramma dovrebbe avere la corda più lunga pari a 18 cm circa, il fa con tre tagli sopra il pentagramma circa 13 cm; la posizione delle punte sul ponticello della tavola armonica sarebbe capitata a circa 20-21 cm di distanza dal fianco curvo, laddove dovrebbe essere 11-13. Dando al ponticello la posizione giusta rispetto ala fascia curva, le suddette corde finirebbero con l'essere lunghe rispettivamente 26 e 21 cm circa. Ma il ponticello non può stare così distante dalla fascia, né d'altra parte le corde possono essere così lunghe, perché si spezzerebbero accordandole molto prima di arrivare alla tensione giusta. Inoltre il punto di pizzico resta comunque uguale, perché né il ponticello sul somiere né i registri possono essere spostati molto, sicché in proporzione il punto di pizzico risulterebbe molto più vicino al ponticello del somiere di quanto non si debba, producendo un suono insopportabilmente nasale. Il plettro pizzica la corda a - diciamo - 4 cm di distanza dalla punta sul somiere; 4 cm è il 22.22% di 18 cm, ma è il 15.38% di 26 cm.
Non era difficile capire dov'era l'errore, e infatti l'ho individuato in pochi minuti, ma è stato più lungo capire il motivo. L'errore: ho fatto il fianchetto troppo lungo, circa 10 cm, e di conseguenza la curva troppo corta. Il motivo: ho preso tutte le misure partendo dal fronte della cassa e non dal somiere; ma le misure di riferimento che avevo erano relative a uno strumento con due tastiere. Le due tastiere ovviamente allungano il fianchetto di circa 10 cm (la profondità della tastiera superiore), ma non modificano la geometria dello strumento, perché il fianchetto è più lungo ma anche il somiere, i suoi ponticelli e i registri sono spostati più indietro per far spazio alla seconda tastiera.
Fatto l'errore, esso si è propagato alla posizione delle traverse sul fondo, giacché anche quelle posizioni sono state estrapolate con lo stesso sistema, laddove tutte le misure avrebbero dovuto essere prese dalla tavola frontale o dall'estremità posteriore del somiere in poi (cosa che ovviamente sapevo, ma la distrazione mi ha ingannato).

Sicché il capitolo cassa, che consideravo terminato, si riapre nel modo più noioso (e vergognoso) possibile: non c'è altra soluzione che tagliare il fianchetto alla minor lunghezza giusta (circa 55 cm invece che 66). A quel punto la curva risulta ovviamente troppo corta e va eliminata e rifatta da capo (non la butterò, però, perché ho sempre da finire il famoso Ruckers vero che iniziai tre anni fa); poiché è lungo e difficile adattare una curva contemporaneamente su due giunti (fianchetto e coda), sarà meglio eliminare anche la coda (che se non dovesse riuscire riutilizzabile su questo strumento potrò comunque riutilizzare sul mio Ruckers) e rifare anch'essa. Stesso discorso per le quattro traverse sul fondo, che vanno eliminate e rifatte circa dieci cm più vicino a chi suona. Due settimane di lavoro, con i miei ritmi: dovrò fare le modanature della cassa su un'altra tavola, e curvare sia la tavola che la sua cordiera; e dovrò rifare i due giunti "Ruckers" su fianchetto-curva e su curva-coda.

Ho iniziato a rendermi conto che qualcosa non andava quando ho sistemato la tastiera nel vano tastiera per fotografarla:


Nella seconda foto si vede il particolare che mi ha insospettito: la tastiera, di cui si vede l'estremità posteriore, dovrebbe appoggiarsi alla prima traversa bassa (quella su cui è appoggiato il collo del trapano), ma pur avendo messo in posizione la tastiera, la traversa è ancora lontana di circa 10 cm, sempre gli stessi 10 cm.
Le misure che ho dato in questo post probabilmente non "tornano" molto tra di loro: è perché non le ho ancora definite con precisione e comunque nella carpenteria della cassa alcune variazioni di misura sono possibili entro certi limiti.