martedì 13 luglio 2010

Ruckers - Augusto Bonza - 4

La tavola frontale, nella quale si vedono le spine di legno che fissano il giunto col somiere.
Si vedono inoltre sulle controfasce gli alloggiamenti per i registri e sulla sola controfascia del fianchetto, più arretrato, l'alloggiamento per l'estremità acuta della cordiera del 4'.


Un'altra vista del fianchetto, dove si possono vedere le spine che fissano le traverse basse al fianchetto e quelle che uniscono fianchetto e fascia curva, oltre a quelle del somiere, già viste in un post precedente.
Si vede inoltre, tra le due traverse basse, il vano portaoggetti tipico dei clavicembali fiamminghi dell'epoca Ruckers. Il vano è formato dalle due traverse, da una paretina di fondo (la più vicina all'osservatore di questa foto), da un tetto con le caratteristiche smussature. Naturalmente il fondo dello strumento costituirà, quando sarà montato, il pavimento del vano portaoggetti.


La cassa montata e messa in verticale. Sulla controfascia del fianco lungo si vede l'alloggiamento per l'estremità grave della cordiera dei 4'.

Ruckers - Augusto Bonza - 3

Controfasce montate. La controfascia di coda aveva negli strumenti storici spessore e altezza maggiori delle altre, probabilmente per meglio sostenere la tensione delle corde gravi, più lunghe e più spesse. Abbiamo seguito i Ruckers in questa particolarità.


La colla che si vede colare sotto le controfasce è colla animale, la stessa che sarà utilizzata per tutti gli incollaggi dello strumento.


Il somiere è assicurato, oltre che dalla colla, anche da spine o chiodi di legno. Spine venivano utilizzate anche per assicurare i giunti tra le fasce, tra fondo e cassa, e tra assi strutturali e fasce.



Il tipico giunto Ruckers tra fascia di coda e fascia curva. Lo spigolo sporgente della fascia di coda verrà successivamente piallato per portarlo in piano con la fascia curva.


Il lato curvo era, nella tradizione fiamminga, curvato esponendo il legno al fuoco vivo e poi fissando il pezzo in modo che tenesse la curva per qualche minuto. Una volta raffreddato, il legno mantiene la forma.
Abbiamo proceduto nello stesso modo, ed ecco il lato curvo montato con ancora le tracce di carbonizzazione.


La fascia curva appena uscita dal trattamento a fuoco, e prima della piallatura che asporta gran parte del carbone.

Ruckers - Augusto Bonza - 2

Il cembalo è simile a quello che avevo cominciato: una tastiera, estensione dal DO1 al re5 per 51 note (ottava bassa cromatica).

In questo e nei post successivi parlerò in prima persona plurale. E' ovvio tuttavia che molto difforme è il contributo tra me ed Augusto.

Dal momento che lo strumento ha anche una finalità "didattica" per me, abbiamo deciso di non "tagliare gli angoli": niente scorciatoie, niente lavorazioni fatte nel modo più semplice "perché tanto è lo stesso". Per ogni lavorazione ci domandiamo quale fosse la sequenza adottata dai Ruckers, e seguiamo la stessa sequenza. A volte non è chiaro, e a volte non contribuiscono gli studi tecnici sull'argomento, primo tra tutti la monografia di Grant O' Brien, Ruckers. A Harpsichord and Virginal Building Tradition, Cambridge University Press, 1990 (l'edizione rilegata si trova solo nei remainders, ne è stata pubblicata una in paperback nel 2008, si può acquistare sul sito di Grant O' Brien, qui, oppure su Amazon, qui). In questi casi facciamo delle prove, avanziamo ipotesi, e finora è sempre stata trovata una strada che appare subito la più logica.
Talvolta però nonostante gli sforzi non si riesce a capire il motivo di un certo dettaglio sugli strumenti originali, per esempio la caratteristica bisellatura sulla parte inferiore delle controfasce, che non risponde né a esigenze strutturali né estetiche (perché rimane chiusa all'interno dello strumento) né di lavorazione. In questi casi decidiamo di volta in volta ma solitamente riproduciamo quel dettaglio.
Non si tratta naturalmente di cieca copia, perché tutto viene discusso e ripensato.
Nei prossimi post qualche fotografia.

Ruckers - Augusto Bonza - 1

Dopo alcuni tentativi non riusciti negli anni scorsi a causa di impegni miei e suoi, ho stretto un accordo con Augusto Bonza che prevede la costruzione di un clavicembalo insieme (poi vedremo nei post successivi in che cosa consiste questo "insieme").
Prima che Augusto, che è già alle prese con una lista d'attesa pluriennale, venga assalito da una folla di amateurs come me, preciso che il clavicembalo è mio. Cioè gliel'ho regolarmente ordinato, solo che l'accordo prevede che talune fasi costruttive vengano svolte insieme, alcune da lui e alcune infine da me.

E' questo il motivo per cui da marzo ho sospeso la costruzione del Ruckers: il clavicembalo che abbiamo deciso di costruire è appunto un Ruckers e quello che avevo già cominciato sarebbe stato un doppione. Lo finirò in altri tempi, quando tra l'altro ne saprò molto di più.

I prossimi post quindi riguarderanno questo progetto.