mercoledì 24 febbraio 2010

Ruckers

Prima o poi a Ruckers ci arriviamo tutti: il prossimo clavicembalo sarà un Ruckers.


Riflessioni preliminari.
Non deve avere un'estensione eccessiva. Dal DO1 al re5 cromaticamente, per un totale di 51 note è più che sufficiente, e soprattutto è un'estensione effettivamente seppur raramente usata dai Ruckers/Couchet (tutti parenti e tutti costruttori nella medesima scuola, quindi d'ora in poi dirò solo Ruckers). Più note significherebbe modifiche nella struttura perché la maggior larghezza e il maggior numero di corde la sottoporrebbero a eccessivo stress. E poi il grosso del repertorio non richiede altre note. I Ruckers originali avevano solitamente (ma non sempre) 45 note dal DO/MI1 al do5 (con l'ottava corta).


Non voglio due registri da 8'. Esiste un solo strumento storico di Ruckers (per la precisione un Couchet) disposto 2x8, tutti gli altri invariabilmente erano disposti 1x8, 1x4. Di nuovo: ragioni di struttura. Due ordini di corde da 8' costituiscono circa il 40% di tensione in più sulla struttura, e soprattutto l'intera tensione delle corde viene a scaricarsi sul medesimo punto, la cordiera degli 8' appunto. Viceversa la disposizione 1x8, 1x4 non solo costituisce uno stress molto inferiore, ma le forze sono applicate parte sulla cordiera dell'8' e parte sulla cordiera del 4'. Questo tra parentesi alleggerisce la tensione non solo sulla tavola armonica ma sul ponticello degli 8' che nuovamente viene a sopportare un solo ordine di corde anziché due, con un dimezzamento della compressione. Probabilmente questa ridotta compressione è una delle cause della famosa libertà di suono dei Ruckers. Infine, il timbro dei due registri da 8' accoppiati non mi piace molto, mentre trovo bellissimo l'accoppiamento tra 8' e 4'.


Anche i salterelli vorrei farli come da tradizione fiamminga, con gli slot per gli smorzatori costituiti non da feritoie ma da fori, con gli smorzatori che assumono la forma di orecchie di topo (mousear dampers).


Per la parte estetica: tastiera tradizionale Ruckers: osso per i diatonici e quercia morta (bog oak) per i cromatici. Poiché non è facile trovare in commercio il bog oak può darsi che sia necessario utilizzare quercia scurita. Carte fiamminghe tradizionali per l'interno della cassa, con tanto di motto latino sull'interno del coperchio, finto marmo con "strapwork" (scrigno, baule, forziere) sull'esterno della cassa.
Il basamento traforato e con colonnine tornite, anch'esso da modello storico.


I dettagli in seguito.