martedì 16 aprile 2013

Clavicembalo fiammingo 9

I tasti diatonici sono stati regolati in larghezza uno per uno. Ora non si accavallano più, ma sono tuttavia ancora leggermente troppo larghi.La larghezza dei tasti inoltre non è perfettamente uniforme: tra il più stretto e il più largo c'è una differenza di poco meno di 1 mm. Differenze di tale entità non rendono la tastiera insuonabile. Anzi: gli strumenti storici hanno irregolarità spesso molto maggiori, e anche molti strumenti moderni hanno tastiere molto più irregolari. Ma preferisco la massima uniformità raggiungibile.
In ogni caso lascio così i tasti fino al momento delle regolazioni. Gli unici lavori che farò sulla tastiera prima di metterla da parte e passare alla cassa sono: 1. regolare la larghezza delle code di ebano, in modo da lasciare spazio sufficiente per i blocchetti dei tasti cromatici; 2. fare i blocchetti dei tasti cromatici; 3. fare le linee decorative sui tasti diatonici.
Forse la 3. la farò nei tempi morti di altre lavorazioni. I blocchetti cromatici non si incollano ora sul tasto, ma solo dopo aver effettuato la regolazione delle distanze dei tasti diatonici: il blocchetto cromatico andrà poi ad occupare lo spazio lasciato vuoto tra le code dei diatonici, esattamente al centro dello spazio.

I tasti diatonici regolati (non definitivamente) in larghezza.





I blocchetti dei tasti cromatici saranno fatti di legno di pero tinto scuro. Non si tinge con un colore ma con un mordente ad acqua: esso penetra nei pori del legno e non è asportabile toccando e sfregando i tasti. Lascia inoltre le venature visibili. Alcuni cembali francesi storici hanno addirittura i tasti diatonici fatti non in ebano ma in pero tinto. Infine, i blocchetti saranno ricoperti da una lastrina d'osso.
I blocchetti cromatici non hanno in genere, salvo negli strumenti molto antichi, sezione quadrata o rettangolare, ma piuttosto trapezoidale, più larghi alla base e più stretti alla sommità. Sono anche solitamente rastremati in altezza, più alti dal lato del suonatore e più bassi dietro. Infine, hanno anche un taglio obliquo sul davanti, più o meno pronunciato. Tutti questi elementi concorrono a rendere i tasti cromatici molto diversi da strumento a strumento.
Si parte da quadrelli in legno, che vengono piallati per dargli la sezione trapezoidale:


I quadrelli vengono tagliati a misura, e ognuno dei blocchetti definitivi riceve a pialla la rastrematura dal davanti al dietro:




Due foto di un prototipo di blocchetto cromatico. Forse è venuto troppo scuro, farò una prova usando mordente più diluito o carteggiando più a fondo dopo aver mordenzato.



Se guardate attentamente potete vedere nella prossima foto che un angolo (l'angolo in alto a destra) della lastrina d'osso è diventata translucida. Colpa mia: ho oliato il tasto dopo aver incollato la lastrina d'osso e non sono riuscito a non sporcare l'osso con l'olio. Per fortuna è solo un prototipo, perché l'olio rovina irrimediabilmente l'osso.


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