martedì 12 febbraio 2013

Cembalari italiani nel mondo

L'idea di questo post nasce da una notizia non bella: qualche giorno fa ho letto, attraverso un amico che l'ha condiviso su Facebook, che il famoso costruttore di clavicembali William Horn chiude l'attività in Italia e si trasferisce in Germania, a Bamberg, a lavorare presso Neupert.
La notizia è ovviamente ottima per Neupert che certamente vedrà la qualità dei suoi strumenti migliorare molto; è buona probabilmente anche per lo stesso Horn, che nel suo primo post su Facebook dopo il trasferimento (già avvenuto nei giorni scorsi) esprime rilassatezza e sollievo per non dover più combattere contro le condizioni di lavoro e di impresa che si trovano qua in Italia.
Ma è certamente una cattiva notizia per gli appassionati di clavicembali (per ragioni ovvie) e per l'Italia in generale, perché un altro artigiano e artista abbandona il paese, e lo abbandona perché l'Italia non è un posto confortevole dove lavorare e fare impresa. Se poi l'impresa è artigiana, peggio ancora. Nonostante il nome, Horn è nato e cresciuto in Italia, e in Italia ha sempre lavorato.
Ho letto anche, sempre in un post su FB, che in tal modo potrà riprendere la sua attività di esecutore che aveva trascurato in precedenza. Ne siamo felicissimi per lui e gli auguriamo buona fortuna e migliore qualità di vita; ma il risultato è che in Germania va un pochino di impresa, un pochino di artigianato, un pochino di arte, che prima erano italiane. Il tutto presumibilmente unito a una migliore qualità di vita. Decisamente, in Italia qualcosa non funziona. In ogni caso, auguri William Horn.

Ma poiché sono ottimista, ho pensato che Horn dopotutto ci rappresenterà all'estero, e che altri costruttori lo fanno già da tempo.
Uno di essi è Claudio Tuzzi. Storia simile a quella di Horn: qualche anno fa Tuzzi dopo molti anni a Milano decide di trasferire laboratorio e attività in Germania (il sito dice tuttavia che dopo il trasferimento a Berlino nel 2008, Tuzzi ha chiuso il laboratorio nel 2010, quindi non ho informazioni più recenti sulla sua attività).

Un altro costruttore italiano invece ha sempre avuto il proprio laboratorio all'estero, dopo l'apprendistato in Italia: Fabrizio Acanfora ha iniziato col suo primo laboratorio nei Paesi Bassi, poi si è trasferito a Barcellona.

Ho notizia di un altro bravissimo e giovane costruttore italiano che pure si sarebbe trasferito, ma non ho modo di verificare se sia vero e quindi non lo scrivo per non rischiare di danneggiarne l'attività.
Se qualcuno ne conosce altri, me li segnali.

A margine è giusto notare che accade anche il fenomeno inverso, di stranieri che vengono in Italia dopo aver iniziato la loro attività in altri paesi: Tony Chinnery con Kerstin Schwarz, e Bruce Kennedy hanno i rispettivi laboratori, prevedibilmente, in Toscana. Kennedy ha creato anche un workshop, per l'esecuzione, non per la costruzione, di notevole qualità per gli esecutori (ma con il difetto di non ospitare mai docenti italiani).

1 commento:

Anonimo ha detto...

William Horn ha lasciato la ditta Neupert e da Gennaio 2023 ha ripreso l attività in proprio, sempre rimanendo in Germania, nei pressi di Bamberg.